
Il Bacio
Pensando alla festa degli innamorati la prima cosa che mi viene in mente è IL BACIO.
Penso che sia in assoluto il gesto più romantico di una coppia, quello in cui una coppia prova a conoscersi, a scoprirsi…
Perché ci baciamo?
Perché facendolo dimostriamo affetto, amore. C’è da dire che ci sono diversi tipi di bacio: il bacio sulla fronte, ad esempio, esprime tenerezza, il bacio sulla guancia è affettuoso, il bacio a stampo è simbolico ma il bacio alla francese è quello passionale, è quello che di sicuro fa al caso nostro, parlando appunto di San Valentino.
A questo proposito, nei prossimi giorni vi parlerò di alcuni dipinti sul “Bacio” che mi hanno particolarmente colpito.
Vi è mai capitato di osservare un dipinto e vederci all’interno una grande storia d’amore?
Beh, chi mi conosce lo sa, io sono una romanticona!
Il primo Bacio in questione, seppur sulla guancia, è quello rappresentato da Gustav Klimt, realizzato tra il 1907 e il 1908, considerato un vero idillio amoroso.
Ora, premettendo che non sono una critica d’arte, esprimerò soltanto ciò che a me suscita, ispira e chissà potrebbe ispirare anche voi. Potreste trovare l’ispirazione per scrivere il vostro messaggio di San Valentino 😉
Provate ad osservarlo, voi ci vedete solo un bacio?
Io ci vedo un uomo e una donna legati da un qualcosa che va oltre quello che possiamo vedere con gli occhi. Percepisco l’attaccamento a livello chimico, alchemico, spirituale. In questo bacio io vedo attrazione, protezione, vedo il concedersi senza remore, vedo un uomo che cinge la sua donna per ricordarle che è sua tanto quanto lo è lui per lei. Vedo il far la pace dopo un acceso litigio, insomma quello che vedo è una grande storia d’amore, di quelle con un grande passato alle spalle.
Quanta importanza date voi al bacio?
Quanta importanza date alla festa degli innamorati?
Attendo i vostri commenti e vi do appuntamento a mercoledì 9 Febbraio per il secondo appuntamento “Aspettando San Valentino” questa volta il Bacio in questione sarà quello di Munch intitolato “Il bacio con la finestra”.
Nell’attesa un caro saluto
Betty Esse